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Acireale, eseguita in urgenza laparoscopia ginecologica con paziente sveglia

Fabio Bonaffini, Gianluca Cammarata
La donna in gravidanza, ricoverata all’Ospedale di Acireale, è ricorsa alle cure dei sanitarie per una grave emorragia interna. È la prima volta, in provincia di Catania, e fra le primissime in Italia, che viene combinata la tecnica laparoscopica con l’anestesia neurassiale.

Acireale (CT), 18 novembre 2021

Eseguito in urgenza, all’Ospedale di Acireale, un delicato intervento in laparoscopia ginecologica, con paziente sveglia.

La donna, in gravidanza, è ricorsa alle cure dei sanitarie per una grave emorragia interna. Grazie a un approccio mini-invasivo è stata sottoposta a laparoscopia in anestesia neurassiale, garantendo alla paziente una ripresa più rapida e minori rischi di complicanze post-operatorie. La donna ha interagito con i medici per tutta l’operazione.

È la prima volta, in provincia di Catania, e fra le primissime in Italia, che, grazie alla collaborazione fra l’UOC di Ginecologia (diretta da Michele La Greca) e l’UOC di Anestesia e Rianimazione (diretta da Giuseppe Rapisarda), vengono combinate le due metodiche che, fino agli anni Novanta, si ritenevano inconciliabili.

«È stato conseguito un importante obiettivo assistenziale e professionale che apre a numerosi sviluppi – afferma il direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza -. Penso soprattutto all’applicazione di queste metodiche su pazienti fragili, obesi, broncopatici. Il risultato enfatizza soprattutto la capacità di risposta in emergenza dell’Ospedale acese e le moderne strumentazioni in dotazione al Presidio, che rappresentano due obiettivi organizzativi e assistenziali sui quali abbiamo sempre puntato».

Per poter realizzare la laparoscopia è necessario immettere del gas nella cavità addominale del paziente, in modo da aumentarne le dimensioni e consentire al chirurgo di poter operare. Tale procedura era considerata incompatibile con il respiro spontaneo, caratteristica, invece, dell’anestesia spinale e peridurale (anestesia neurassiale).

«Voglio esprimere il mio apprezzamento ai colleghi per il lavoro svolto – aggiunge il direttore sanitario, Antonino Rapisarda -. È un’ulteriore dimostrazione della lunga tradizione chirurgica e anestesiologica dell’Ospedale di Acireale che, ancora una volta, si fa notare per eccellenti livelli assistenziali e per la sinergia professionale. Lavorando in squadra è più facile migliorare per offrire ai cittadini servizi più efficienti e moderni, nell’ottica costante dell’umanizzazione delle cure».

L’intervento è stato condotto dai ginecologi Fabio Bonaffini e Salvatore Cannavò, e dall’anestesista Gianluca Cammarata, con il supporto infermieristico di Dionisia Morabito (strumentista) e Salvatore Maccaronello (infermiere di sala).

Oggi in Italia il binomio tra laparoscopia ed anestesia neurassiale viene applicato in pochi Presidi Ospedalieri.

Ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale

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