Home » Citomegalovirus: ecco come il sistema immunitario lo elimina

Uno studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme all’Università di Genova e all’University of Melbourne, apre importanti prospettive terapeutiche per le persone immunodepresse. La ricerca, sostenuta da AIRC, è stata pubblicata su Science Immunology. Ne parliamo con Lorenzo Moretta, responsabile dell’Area di Ricerca di Immunologia del Bambino Gesù.


COS’È IL CITOMEGALOVIRUS?

Il citomegalovirus è un virus appartenente alla famiglia degli herpes virus, che infetta l’uomo e può causare diverse manifestazioni cliniche. È diffuso in tutto il mondo e colpisce una vasta percentuale della popolazione adulta, con un’incidenza stimata intorno al 90%.

La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta. Può verificarsi tramite rapporti sessuali non protetti, contatto con saliva o urine infette, trasfusioni di sangue, trapianto di organi e dalla madre al feto durante la gravidanza. Le persone con un sistema immunitario compromesso sono particolarmente a rischio.

QUALI SONO I SINTOMI?

Le manifestazioni cliniche del citomegalovirus variano da persona a persona. Molti individui infettati non sviluppano sintomi evidenti e possono rimanere asintomatici per tutta la vita. Tuttavia, in alcuni casi, il citomegalovirus può causare sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, affaticamento, mal di testa e dolori muscolari. Nei soggetti con un sistema immunitario indebolito, come le persone con HIV/AIDS o coloro che hanno subito un trapianto di organo può provocare gravi complicazioni, tra cui polmonite, retinite, epatite eD encefalite.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DEL CITOMEGALOVIRUS?

Il citomegalovirus ha la capacità di evadere il sistema immunitario umano attraverso diverse strategie. Uno degli approcci utilizzati dal virus consiste nel mimetizzarsi con le strutture cellulari dell’organismo ospite. Il virus acquisisce componenti simili al self, ovvero alle cellule normali dell’organismo, evitando così l’eliminazione da parte delle cellule del sistema immunitario.

Utilizza anche recettori accessori simili a quelli presenti nelle cellule natural killer, che riconoscono le proteine di stress presenti sulla superficie delle cellule infette o tumorali. Questi recettori accessori consentono al virus di eludere il riconoscimento da parte delle cellule T, che altrimenti lo attaccherebbero. In questo modo, riesce a sopravvivere all’interno dell’organismo ospite.

QUAL’ È LA TERAPIA ATTUALE CONTRO IL CITOMEGALOVIRUS?

Attualmente, la terapia contro il citomegalovirus si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi e sulla prevenzione delle complicazioni. Nei pazienti immunocompromessi, come quelli sottoposti a trapianto di organi o con leucemie ad alto rischio, è essenziale monitorare da vicino l’infezione e intervenire tempestivamente per prevenire il suo peggioramento.

La terapia farmacologica antivirale, come l’utilizzo di farmaci come il Ganciclovir, può essere prescritta per ridurre la replicazione del virus e alleviare i sintomi. Tuttavia, questi farmaci possono avere effetti collaterali significativi e non sempre eliminano completamente il virus dal corpo.

QUALI SONO LE NOVITÀ NELLA TERAPIA CONTRO IL CITOMEGALOVIRUS?

Gli studi recenti hanno evidenziato l’importanza delle cellule T nel combattere il citomegalovirus. In particolare, è stato osservato che una particolare popolazione di cellule, conosciute come cellule T espandibili, svolge un ruolo cruciale nella difesa contro il virus. Queste cellule lavorano attivamente per combattere l’infezione.

Sulla base di queste scoperte, sono state sviluppate terapie cellulari innovative attraverso la manipolazione genetica o l’espansione in vitro delle cellule T. In questo modo è possibile aumentare la loro efficacia nel riconoscere e distruggere il virus. Queste terapie cellulari sono complesse e richiedono centri specializzati per essere implementate correttamente.

QUALI SONO I POTENZIALI SVILUPPI DI QUESTA TERAPIA?

La scoperta del ruolo delle cellule T espandibili nel combattere il citomegalovirus apre interessanti prospettive per il futuro. Oltre alle terapie cellulari geneticamente modificate, è possibile considerare altre strategie terapeutiche per sfruttare la loro azione. Una possibilità è l’utilizzo di terapie immunomodulanti per potenziare la risposta immunitaria dell’individuo. Queste terapie potrebbero includere l’uso di anticorpi monoclonali o di farmaci che stimolano specificamente le cellule T a riconoscere e distruggere il virus.

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