Home » Report COVID-19: quali sono le concause di mortalità?

In base ai dati ISTAT e i dati della SIMDO, Società Italiana di Metabolismo, Diabete, Obesità, tra le concause di mortalità causate dal coronavirus vi è il diabete, le cardiopatie, ecc… Ne parliamo con Vincenzo Provenzano, presidente nazionale SIMDO e responsabile del COVIDHOSPITAL di Partinico, Palermo.


QUALI SONO LE CONCAUSE DI MORTALITÀ DEL COVID-19?

Secondo l’elaborazione dei dati ISTAT sul sistema di sorveglianza integrata COVID-19, ci sono diverse malattie e fattori di rischio che possono influire sulla prognosi di un paziente affetto da COVID-19. La principale comorbilità che porta a una prognosi peggiore nei malati di COVID-19 è la presenza di malattie cardiovascolari.

Dopo le cardiopatie ipertensive, tra le altre concause di mortalità con il Covid-19 vi è il diabete Mellito di tipo 2. Altre concause sono legate all’obesità, alla cardiopatia ischemica e alla malattia renale. Purtroppo, l’obesità è una delle principali concause di malattie gravi a causa della presenza di citochine infiammatorie nel tessuto adiposo.

È importante sottolineare che queste comorbilità sono spesso presenti insieme, creando una sorta di “cocktail” mortale. Il diabete, ad esempio, è la prima causa al mondo di dialisi, e la malattia renale è una delle concause di mortalità più significative del COVID-19.

QUANTO È IMPORTANTE IL VACCINO CONTRO IL COVID-19 PER I PAZIENTI DIABETICI?

In Italia, il 25% delle persone con diabete ha più di sessantacinque anni, e l’età avanzata, unita alla presenza di ipertensione e cardiopatie ischemiche, rendono questi pazienti particolarmente vulnerabili al COVID-19. Proprio per questo motivo, le persone con diabete sono state inserite tra le persone da vaccinare subito dopo gli ultraottantenni.

In conclusione, è fondamentale che le persone con malattie preesistenti come il diabete siano protette e vaccinate per ridurre il rischio di contrarre il COVID-19 e di sviluppare complicanze mortali. Inoltre, la prevenzione e il controllo delle malattie cardiovascolari e dell’obesità sono essenziali per ridurre l’impatto del COVID-19 sulla salute pubblica.

QUALI SONO I RISULTATI DEL REPORT CHE DESCRIVONO L’INCIDENZA DELLA PANDEMIA SULLE CURE OSPEDALIERE?

La pandemia ha avuto un impatto significativo sulle cure ospedaliere in Italia. Secondo i dati dell’ISTAT, nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, si è verificata una riduzione notevole del numero di ricoveri, con punte che arrivano al 40-50%, e in alcune regioni addirittura meno 70%.

Questo ha portato ad una riduzione del numero di visite ambulatoriali, che in Italia si è assestata nel periodo gennaio-maggio-giugno 2020 a un meno 40%. Il dato più preoccupante a livello nazionale riguarda il calo delle visite ambulatoriali, che ha costituito la seconda parte del documento. La gente ha paura di andare in ospedale.

QUALE EFFETTO HA LA RIDUZIONE DELLE CURE OSPEDALIERE SUI PAZIENTI?

L’effetto della riduzione delle cure ospedaliere può avere conseguenze negative sulla salute delle persone, come l’aggravarsi delle complicanze, l’aumento della mortalità per cardiopatia, l’incidenza di gangrena diabetica, la cecità o la dialisi.

Per evitare questo scenario, il Ministero della Salute e la Conferenza Stato-Regioni hanno proposto di investire una parte dei fondi del recovery fund per rafforzare l’attività ambulatoriale esterna. La proposta prevede l’utilizzo del fascicolo elettronico della tessera elettronica per monitorare lo stato del compenso e delle possibili complicanze dei pazienti. In questo modo, la teleassistenza e la telemedicina potranno gestire meglio la condizione dei pazienti.

COS’È IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO E PERCHÉ NON È STATO ATTIVATO IN TUTTE LE REGIONI?

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sta diventando un tema sempre più importante per la sanità italiana, in particolare per il rafforzamento della sanità territoriale. Nonostante molte regioni italiane lo stiano già attuando, molte altre regioni non lo hanno ancora implementato.

Secondo un recente documento curato dal Ministero della Salute e dall’Istat, il FSE è uno dei quattro punti fondamentali degli assi per il rafforzamento della sanità territoriale. Il documento sostiene che la creazione di un circuito virtuoso richiede un aggiornamento tecnologico e la raccolta dei dati elettronica da parte di ogni singola regione.

Con il FSE, tutte le informazioni sanitarie di un paziente, come le patologie croniche o le terapie in corso, sarebbero facilmente accessibili e aggiornate da tutti gli attori della cura, garantendo una maggiore efficacia e sicurezza nel trattamento del paziente.

L’implementazione richiede un rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e un investimento nei sistemi di gestione integrati, come la tessera sanitaria. Con la tessera sanitaria, le persone con patologie croniche, come il diabete, potrebbero facilmente accedere ai farmaci e al materiale necessario per il loro controllo quotidiano. Inoltre, il FSE è anche fondamentale per la prevenzione oncologica, che purtroppo latita in Italia.

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