Roma, 11 Dicembre 2020
“Dobbiamo dare a ogni bambino e a ogni minore, che vive o arriva nel nostro Paese, un pediatra. Questo risolverebbe l’organizzazione degli ambulatori dedicati e farebbe risparmiare molti soldi allo Stato. Dobbiamo dare a tutti la possibilità di essere seguiti, assistiti e vaccinati da un pediatra di famiglia, questa è la nostra missione“. Lo dichiara Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), al termine del 32esimo congresso nazionale dal titolo ‘Bambini dal mondo, bambini del mondo: le nuove sfide’.
Ad avvalorare il ruolo e la funzione della Società, “in questo appuntamento annuale – spiega Di Mauro – abbiamo presentato tantissime Guide pratiche, Consensus e documenti, in collaborazione con 25 società scientifiche e 405 autori. Da evidenziare l’importanza della prima ‘Guida pratica per la tutela della disabilità’, che darà un supporto a tutte le famiglie che hanno in casa un bambino con gravi disabilità. Il nostro è un impegno sociale e morale per poter dare risposte a loro, alle famiglie, che spesso non sanno cosa chiedere o a cosa hanno diritto. Ringrazio per questo la Società Italiana di Pediatria e il presidente Alberto Villani per il lavoro svolto insieme. Un altro documento innovativo presentato durante il congresso è la ‘Guida pratica di ortopedia per i pediatri’, realizzato con la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica (SITOP), che dà ai pediatri, ma anche agli ortopedici, l’aggiornamento e l’impostazione corretta per una gestione appropriata e condivisa di questi problemi“.
Per il potenziamento del territorio la SIPPS ha messo a disposizione anche la ‘Guida pratica per la diagnostica ambulatoriale’, perchè “l’ambulatorio dei pediatri – prosegue Di Mauro – è diverso da tutti gli altri, da noi il bambino entra ed esce con una diagnosi e una terapia. Il percorso dei minori, per il 99,5% dei casi, comincia e finisce all’interno dell’ambulatorio pediatrico. Grazie alle crescenti competenze e al potenziamento della diagnostica – conclude – possiamo garantire non solo le prestazioni di primo livello, ma anche molte prestazioni di secondo livello, dando un contributo sostanziale alla diminuzione delle liste d’attesa ed alla appropriatezza assistenziale, nonchè alla soddisfazione delle famiglie che hanno un riferimento sicuro per il loro bambino“
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