Tra i temi trattati alla conferenza stampa indetta da UAP e Anmed, il punto nevralgico è stato il taglio che l’attuale Governo intende operare ai rimborsi agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate
Tra i temi salienti riguardanti la sanità italiana che sono stati trattati oggi alla conferenza stampa indetta da UAP e Anmed che si è tenuta alle ore 16:00 nel Palazzo Simonetta Odescalchi preso l’Università Marconi, il punto nevralgico è stato il taglio che l’attuale Governo intende operare ai rimborsi agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, così come risultanti dallo schema di Decreto sul Nomenclatore Tariffario e sui nuovi Lea.
Da un’attenta lettura delle tariffe emerge, infatti, in maniera inequivocabile che tali tagli colpiranno irrimediabilmente una sanità pubblica che già verte in condizioni disastrose e che non è in grado di tutelare la salute degli italiani, peggiorando le lunghe liste di attesa e rendendo impossibile l’erogazione di qualsiasi servizio sanitario.
“Tutto ciò distrugge la sanità, ma soprattutto infligge ai cittadini il costo delle prestazioni. Serve un intervento politico che dia riscontro alla Professione Medica ed al Cittadino che deve aver garantito dallo Stato il diritto alla Salute. Il tariffario proposto cancellerà tutti gli erogatori” – riferisce la Dott.ssa Elisa Interlandi, Presidente Anmed e Vice presidente UAP.
‘’Rammarica e dispiace dover informare il presidente Rocca, e di conseguenza tutti i cittadini – ha affermato la presidente UAP, Mariastella Giorlandino – “che tale situazione peggiorerà ancor di più l’annosa problematica delle liste di attesa, in quanto le strutture sanitarie accreditate non saranno più in grado di poter erogare ulteriori prestazioni volte al recupero delle mancate diagnosi a causa di tariffe del tutto inadeguate’’.
“Appare evidente la situazione devastante che si determinerà a seguito dell’applicazione del nuovo Nomenclatore Tariffario che porterà al fallimento delle Strutture sanitarie private accreditate e, soprattutto, dei Laboratori di analisi con conseguenze gravissime quali la chiusura, la svendita delle stesse ed il licenziamento dei dipendenti. A ciò si aggiungerà a livello nazionale un peggioramento delle liste di attesa ed una perdita dei servizi essenziali, con gravissime conseguenze per gli utenti che si vedranno addossare i costi del Servizio, con l’alto rischio di rinuncia alle cure” – ribadisce Elisabetta Argenziano, Presidente Nazionale S.Na.Bi.L.P. FEDERBIOLOGI.
Auspicando che durante l’odierna Conferenza Stato-Regioni non venga approvato il “Decreto Tariffe”, chiediamo a gran voce che si definisca invece un tavolo tecnico di confronto con tutte le Istituzioni per stabilire congiuntamente un tariffario equo che conferisca dignità ai medici, ai pazienti e al diritto alla salute.
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