Home » Malattie oncologiche: Acto Sicilia presenta il libro “CON.Tu.rbante”
ACTO Sicilia presenta il libro “CON.Tu.rbante”, con l’obiettivo di liberare le donne, che lottano contro il cancro, da ogni forma di inibizione legata all’aspetto fisico, che cambia quando si è sottoposti a terapie invasive.

Dopo la mostra fotografica e il video-racconto, il progetto di sensibilizzazione di ACTO Sicilia (Alleanza contro il Tumore Ovarico) “CON.Tu.rbante, solo perché mi piace” diventa un libro, una raccolta di dieci racconti, scritti dalle stesse protagoniste.

Lo fanno con chi ne ha curato il corpo e l’anima: Giusy Scandurra, direttore UOC Oncologia Medica e la professoressa Pina Travagliante, umanista.

Edito da ALGRA Editore, la copertina del volume è stata dedicata alla prima presidente e fondatrice dell’associazione, Daniela Spampinato. Con la sua forza e il suo entusiasmo, Daniela ha saputo costruire una casa, un riparo, un punto di arrivo e di partenza sia per le donne che si trovano a vivere una malattia oncologica ma anche per tutte le famiglie.

 

PROGETTO “CON.TU.RBANTE”

Il progetto “CON.Tu.rbante, solo perché mi piace”, che da il titolo a questo libro, si pone l’obiettivo di liberare le donne che lottano contro il cancro da ogni forma di inibizione legata all’aspetto fisico, che cambia quando si è sottoposti a terapie invasive, molto spesso devastanti sul piano psicologico, prima fra tutti la perdita dei capelli. È un gioco di parole contro ciò che turba, a favore di quello diventa “conturbante“, e cioè alternativo.

A parlare sono anche le foto del compianto Francesco Sciacca, fotografo e regista, autore anche del video racconto della mostra fotografica realizzate un anno e mezzo fa. L’ultimo regalo di Sciacca, prima della prematura scomparsa, donato all’associazione.

Così grazie anche alla generosità dello stilista Marco Strano, da sempre vicino alle attività di sensibilizzazione dell’associazione ACTO Sicilia, sono nati una ventina di straordinari e preziosi turbanti, ispirati e dedicati a tutte quelle donne che nel proprio percorso di vita, si ritrovano a fare i conti, non solo con una malattia subdola, ma anche con i pregiudizi. Fossero anche solo gli sguardi fintamente distratti e compassionevoli delle altre persone.

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