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Cardiochirurgia pediatrica Taormina: al CCPM serve Harry Potter?

Al Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina, in visita l’onorevole Francesco Ciancitto e il deputato regionale Giuseppe Zitelli, entrambi da tempo schierati contro la chiusura del Centro.

In visita, sabato 21 ottobre 2023, al CCPM – Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina l’onorevole Francesco Ciancitto (Componente Commissione Salute della Camera dei Deputati) e il deputato regionale, Giuseppe Zitelli, entrambi da tempo schierati contro la chiusura del CCPM.

I due deputati hanno incontrato prima lo staff medico, visitando la struttura e subito dopo anche un gruppo di genitori, accorsi da tutta la Sicilia per chiedere ai due esponenti politici, di poter intercedere al fine di trovare la definitiva soluzione per il mantenimento del centro.

Entrambi ancora una volta si sono resi disponibili a trovare una soluzione sia a livello regionale che nazionale. Soluzione quest’ultima auspicata da poco, anche dallo stesso Presidente della Regione, Renato Schifani, che ne aveva invece prima decretato la chiusura, entro l’estate.

Poi l’ennesima proroga e pochi giorni fa un post in cui Schifani dichiarava di voler chiedere al Governo nazionale, l’ampliamento dei posti letto, alfine di mantenere entrambe le strutture.

Decisione resasi necessaria, visto che ( al momento) la deroga auspicata in sinergia con la Calabria, non ha ottenuto esito positivo dal presidente Occhiuto.
E questo mentre proprio sabato al CCPM erano ben 4 i pazienti calabresi ricoverati.

Ciancitto e Zitelli hanno però ribadito la volontà del mantenimento del centro di Taormina, mettendosi entrambi in prima persona disponibili a portare in commissione Sanità all’Ars e alla Camera dei Deputati, le possibili ipotesi atte a trovare il bandolo della matassa.

La saga del Centro Cardiologico Pediatrico di Taormina, dunque si arricchisce sempre più di nuovi capitoli, lasciando tutti i genitori dei piccoli pazienti, con il fiato sospeso. Potremmo paragonarla quasi alla stregua della storia di Harry Potter.

L’unica differenza sta però nel fatto che mentre Harry Potter è una serie di romanzi fantasy scritta da J. K. Rowling, incentrata sulle avventure del giovane mago Harry Potter e dei suoi migliori amici, quella del CCPM è scritta dai vari Governi regionali che si susseguono e come tale, varia!

O meglio come in Harry Potter, il primario della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, Sasha Agati, insieme ai suoi di amici, continuano a compiere operazioni e missioni fantastiche, varia solo la regia dei capitoli!

 

LA SAGA DEL CCPM

La saga del CCPM, per chi non avesse avuto modo di leggere il primo capitolo, inizia nel 2002, quando l’Assessorato regionale alla Sanità, con decreto n 1985 del 29 ottobre, istituisce la Commissione regionale di Cardiologia e di Cardiochirurgia, e chiama i maggiori esperti regionali in materia.

La Commissione pubblica i risultati di una documentata relazione tecnica (pubblicata sulla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA PARTE I n.45 del 21.10.2005) in cui si legge che: “Ogni anno in Sicilia nascono 400-500 bambini con cardiopatie congenite e si stima un fabbisogno annuo di circa 450 cateterismi cardiaci annui”. Dati che tutti ci chiediamo come mai non vengano adesso tenuti in considerazione!

All’epoca pensate erano presenti ben 4 centri di cardiologia pediatrica con emodinamica. La Commissione affermò però l’esigenza di averne solo due ben strutturati, per soddisfare i bisogni dell’intera isola.
E qui viene il bello…

La Commissione afferma testualmente: “sono sufficienti due reparti – dislocati ai due “ poli” (Catania e Palermo), ambedue nel contesto di una struttura dipartimentale che comprenda la cardiochirurgia pediatrica e una divisione di cardiologia pediatrica con terapia intensiva pediatrica (e possibilmente UTIN).

Già dunque prima del 2010 i dati parlavano chiaro: in Sicilia servono due centri, che ricoprano i due poli della Regione.

Ma continuiamo… Era il 15 maggio 2010 quando, l’allora assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, annunciò la nascita in Sicilia del “Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo”, frutto di una convenzione tra la Regione e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La struttura doveva sorgere nell’ospedale “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, ma viene spostata “in attesa del completamento dei lavori” al San Vincenzo di Taormina, in quanto l’ospedale aveva già da anni una buona attività di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica.

Da lì iniziano una serie prolungate di convenzioni e nel frattempo di investono a Taormina risorse finanziarie in formazione, apparecchiature e quanto necessario per “arginare la mobilità passiva”.
Da allora sono passati 13 anni.

13 anni di attività che hanno reso il CCPM di Taormina un reparto di eccellenza a livello internazionale, che oggi copre i fabbisogni della Sicilia, Calabria e del Mediterraneo .

Il Centro, che doveva essere momentaneo, si è nel frattempo talmente perfezionato da essere riuscito a contrastare la mobilità passiva verso il centro e nord Italia, ed i numeri sono sempre in crescita.

A distanza di 13 anni si è ripresentata però la questione “apertura di un centro a Palermo” e nonostante i bambini con patologie cardiologiche (rispetto al report dell’apposita commissione del 2010) siano aumentati, la Regione Sicilia, bandisce un concorso per riaprire un centro al Civico e chiudere quello di Taormina.

Il tutto si giustifica con l’attuazione del Decreto Balduzzi che stabilisce in base al numero della popolazione per Regione un centro di cardiochirurgia.

Ma tutti sappiamo bene quanto il Decreto Balduzzi sia stato bypassato in diverse regioni d’Italia (Veneto, Lazio, Campania, Lombardia, per citarne solo alcune).

E come esistano già altri casi in cui si tengono due centri contrariamente al Decreto, come quello dei centri “Grandi Ustioni” (presente sia a Palermo – dove non c’è da tempo neanche un primario, ma un facente funzione e a Catania).

Da qui inizia la saga del CCPM che vede come ogni buon romanzo che si rispetti i buoni pronti a battersi per i loro diritti.

Tra questi in prima linea i genitori (che hanno costituito persino un Comitato), molti dei partiti della stessa maggioranza contrari alla chiusura , i partiti di opposizione e numerosi personaggi del mondo artistico come FiorelloFlavio Insinna, atleti, attori.

Tutti schierati in prima linea a ribadire, soprattutto viste le infrastrutture e mobilità siciliana, che servono due Centri.

Insomma la saga continua… che dite chiediamo ad Harry Potter la sua bacchetta magica?

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