Per abusi sui minori si intendono tutti gli atti, le azioni condotte o meno che turbano l’integrità fisica, intellettiva e morale di un bambino. Vediamo di cosa si tratta.
QUALI SONO LE FORME DI ABUSI FISICI E PSICOLOGICI SUI MINORI?
Le forme di abuso per danneggiare la sana e serena crescita dei minori sono tante, le principali sono:
• fisico
• sessuale
• emotivo o psicologico
• incuria
• abuso in ambiente medico
Si verificano in diversi contesti e sono causati da genitori o altri membri della famiglia; da persone che si prendono cura del bambino; conoscenti; estranei; individui con una posizione di autorità; altri minori, a volte compagni di classe.
Il maltrattamento fisico rappresenta la forma più visibile di abuso perché spesso lascia segni sul corpo del bambino.
LA SINDROME DEL BAMBINO SCOSSO
La “sindrome del bambino scosso“, ad esempio, rappresenta una di queste, causa anche di morte. Si verifica quando il bambino piccolo viene scosso, ripetutamente e con violenza, da genitori o dai tutori, generalmente per farlo smettere di piangere. I movimenti bruschi e violenti del capo, del tronco e degli arti in questo caso, possono provocare lesioni gravissime negli organi interni, nell’addome, dislocazione e lesioni osteo-articolari, emorragie e paralisi motorie.
Nella maggior parte dei casi i bambini che sopravvivono a questa tragica esperienza, hanno problemi neurologici che includono:
• disturbi dell’apprendimento
• disturbi dell’attenzione
• disturbi della memoria
• disturbi del linguaggio
• disabilità fisiche
• danni alla vista o cecità
• disabilità uditive
• paralisi cerebrale
• epilessia
• ritardo psicomotori
• disabilità mentale
ABUSO FISICO E PSICOLOGICO SUI MINORI
Fuori dal contesto della “sindrome del bambino scosso“, l’abuso fisico commesso dai genitori o da chi si prende cura dei bambini, più raramente dagli estranei, può comportare anche lesioni fisiche come: colpire, percuotere, prendere a calci, scuotere, mordere, strangolare, scottare, bruciare, avvelenare e soffocare.
Il maltrattamento psicologico, invece, si identifica come quel comportamento che tende a convincere il bambino di “non essere all’altezza”, oppure che “valga poco”, che “non sia capace”, che “non sia amato e desiderato”.
Generalmente, viene esercitato attraverso critiche, minacce, svalutazione, colpevolizzazione e denigrazione. Nella prima infanzia, l’abuso emotivo può attenuare l’espressività emotiva e ridurre l’interesse riguardo l’ambiente, spesso conduce a una difficoltà di accrescimento.
Il bambino vittima di abuso emotivo può essere insicuro, ansioso, diffidente, superficiale nelle relazioni interpersonali, passivo o eccessivamente preoccupato di piacere agli adulti.
I bambini che sono rifiutati possono avere un’autostima molto bassa. I bambini che sono terrorizzati o minacciati, possono sembrare impauriti e evitanti.
COME RICONOSCERE SE UN BAMBINO È VITTIMA DI ABUSI?
I segni fisici o comportamentali sono in genere costituiti da:
• lividi, contusioni e ogni altro segno sulla pelle
• denutrizione
• chiazze di calvizie
• ospedalizzazioni e ricoveri frequenti o indecifrabili
• reattività esagerata
• scoppi improvvisi d’ira
• paura negli ambienti esterni
• arroganza nel contesto d’origine
• instabilità reattiva
• rifiuto del contatto fisico
• ricerca di attenzioni, favori, cibo, oggetti; attenzione “gelata” con uno sguardo attento e allarmato
• emozioni congelate e percezione falsamente forte di sé.
I segni comportamentali della violenza psicologica che si possono riscontrare in alcuni bambini sono:
• atteggiamento timoroso da “vittima” o atteggiamento aggressivo
• personalità rigida e scarsa capacità di adattamento
• continua svalutazione delle proprie azioni e pensieri
• scarsa socievolezza
• iperattività
• adultizzazione precoce
• ansia nelle separazioni
• abitudini improprie o stereotipate
• distruttività, crudeltà e comportamento di sfida
• stato di ansia continua, scarsa autostima, mancanza di fiducia di base in se stessi e negli altri
• percezione minacciosa del mondo
• tristezza, inibizione e assenza di slancio vitale
Presi singolarmente questi indizi non possono stabilire un ipotetico maltrattamento, devono essere contestualizzati e rapportati alla singola situazione familiare.
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