Home » Come vivere la sessualità al meglio nella terza e quarta età

La sessualità nella terza e quarta età è ancora un tabù. Il desiderio di intimità non diminuisce con l’età e non c’è età in cui la sessualità anche fisica non sia appropriata. Ne parliamo con Antonino Arcoraci, presidente Feder.S.V.eD, Federazione Nazionale Sanitari Pensionati E Vedove.


SESSUALITÀ NELLA TERZA E QUARTA ETÀ: PERCHÉ È ANCORA UN TABÙ E PERCHÉ NON DOVREBBE ESSERLO

La sessualità nella terza e quarta età è ancora un argomento tabù, ma dovrebbe essere vissuta senza vergogna o timore. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute sessuale è importante per tutta la vita e la pratica sessuale fa vivere coinvolgendo in tanti modi la persona sia scientificamente che psicologicamente.

La sessualità è un aspetto importante della vita umana che non si ferma con l’invecchiamento. È importante capire che l’attività sessuale cambia nella terza e quarta età rispetto ai giovani, a causa dei cambiamenti biologici che si verificano nel corpo.

CI SONO DEI CAMBIAMENTI BIOLOGICI CON L’AVANZARE DELL’ETÀ?

Nella biologia umana, si verifica una fase di plateau nell’età adulta, seguita da una fase decrescente. Questa fase decrescente può essere più o meno lunga, in base alle caratteristiche individuali della persona e al suo stile di vita. Anche l’attività sessuale subisce questi cambiamenti, diventando sempre meno genitale e orgasmica, ma più attenta alle sfumature e alla complicità nell’ambito familiare.

Nella terza e quarta età, l’attività sessuale si modifica diventando meno un’azione fisica e più un’esperienza emotiva e affettiva. Il piacere di amare e di essere amati diventa un aspetto importante della sessualità anziana. Inoltre, il contatto, la tenerezza, il coccolamento e la complicità diventano elementi centrali dell’esperienza sessuale.

COME AFFRONTARE I CAMBIAMENTI DELLA TERZA E QUARTA ETÀ NELL’ATTIVITÀ SESSUALE?

Per molti anziani, i cambiamenti nell’attività sessuale possono rappresentare una sfida. Tuttavia, esistono alcune strategie che possono aiutare ad affrontare questi cambiamenti e continuare a godere di una vita sessuale soddisfacente. Ad esempio, è importante comunicare apertamente con il partner e con i professionisti sanitari, in modo da comprendere meglio i cambiamenti che si stanno verificando. Inoltre, l’utilizzo di giocattoli sessuali, la pratica di attività fisica moderata e l’adozione di una dieta sana possono contribuire a mantenere la salute sessuale.

La sessualità nella terza e quarta età è ancora un tabù per molte persone, ma la verità è che mantenere una vita sessuale attiva può portare molti benefici, sia fisici che psicologici.

Molti pensano che la sessualità sia un aspetto che appartiene solo alla giovinezza, ma in realtà, la capacità di vivere una vita sessuale soddisfacente può estendersi anche alla terza e quarta età. Infatti, la sessualità può portare molti benefici, come migliorare la qualità della vita, aumentare la gioia di vivere e favorire una maggiore intimità tra i partner.

SESSUALITÀ NELLA TERZA E QUARTA ETÀ MIGLIORA IL BENESSERE DELL’ANZIANO

La sessualità nella terza e quarta età è un argomento ancora tabù in molti contesti, ma è importante comprendere che non si tratta solo di una componente fisica. Esiste infatti una componente psicologica e di benessere che va al di là di quella fisica e che diventa particolarmente importante nella coppia.

Nonostante ci sia la convinzione che la sessualità diminuisca con l’età, in realtà può essere stimolata anche in maniera occasionale e a pagamento.

Tuttavia, quando si hanno problemi nella sfera sessuale, è importante non fare tutto da sé e rivolgersi a un medico specializzato. Esistono oggi diverse soluzioni, come protesi e medicinali, che possono aiutare a risolvere problemi di erezione o di lubrificazione.

Ma non solo: ci sono anche altre complicità che possono aiutare a prepararsi ad un rapporto sessuale. In ogni caso, è importante non avere paura di parlarne con il proprio medico e superare i tabù che ancora circondano l’argomento.

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  • […] Nelle ragazze, invece, le difficoltà più comuni sono la sindrome e il dolore premestruale, aspetti che possono essere accompagnati dalla vulvodinia, una patologia che solo di recente è salita agli onori della cronaca anche per il racconto che personaggi pubblici ne hanno fatto sul Web. “Il dolore sessuale a carico dei genitali esterni è un problema che oggi si porta maggiormente nella consultazione medica”, ha confermato la professoressa Nappi, ma crescendo si possono manifestare anche altre condizioni. “In età adulta e dopo il parto si può avere lassità vaginale, calo del desiderio. La menopausa, poi, provoca sintomi come le vampate di calore e i disturbi del sonno, oltre a possibile secchezza vaginale che causa dolore durante i rapporti sessuali. Quest’ultimo è un aspetto che finisce per interferire con la vita di coppia e non solo soprattutto dopo i 50 anni”. […]

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